Giorni... tranquilli?

capitolo 5

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  1. Yuki Delleran
     
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    :rin:

    Rin era abituato a svegliarsi molto presto la mattina, per uscire in mare con la barca, quindi quando si rese conto che il sole era già alto e lui si trovava ancora avvolto dal piacevole tepore delle coperte, provò una strana sensazione di smarrimento. Possibile che nessuno fosse venuto a svegliarlo? Era forse successo qualcosa? A dirla tutta nemmeno ricordava com'era arrivato a letto la sera prima. Poi, pian piano, gli tornò alla mente l'avventura, folle e pericolosa, in cui si era lanciato il giorno precedente e tutte le relative conseguenze. Sousuke, con cui si poteva dire avesse fatto pace, Haruka, che si trovava di nuovo nel suo laghetto e con cui aveva...
    No, ok, se si fosse messo a ripensare a certi particolari della sera prima, avrebbe finto per sprofondare di nuovo nell'imbarazzo, meglio soprassedere. Nel frattempo dalla cucina provenivano strani rumori di stoviglie a significare che sua madre e Gou dovevano essere in casa. Beh, almeno la colazione sarebbe stata pronta, poi avrebbe portato qualcosa da mangiare ad Haru e...
    "Haru!" esclamò, balzando dal letto, improvvisamente consapevole che le due donne dovevano aver almeno visto il tritone. Dubitava che se ne fosse stato tranquillo sul fondo dello stagno per tutto il tempo e di certo sua madre era uscita in giardino.
    Senza pensarci due volte, si precipitò in cucina così com'era, in biancheria, rabbrividendo nell'aria pungente di inizio inverno e trovò la sorella che sistemava le ciotole sul tavolo.
    "Buongiorno, onii-chan!" lo salutò Gou con un sorriso.
    Nella cucina aleggiava odore di sgombro alla griglia.
    "Buongiorno, ehm..."
    Come avrebbe dovuto interpretare tutto ciò?
    Nel frattempo la sorella aveva posato sul tavolo anche un piatto con il pesce.
    "Già che ne stavo portando ad Haruka, la mamma ha suggerito di cucinarlo anche per te." spiegò come se fosse la cosa più naturale del mondo.
    "La mamma...?" sillabò Rin mentre il senso di panico aumentava.
    Sua madre sapeva di Haruka, quindi. Cos'avrebbe pensato? Ne era spaventata? Avrebbe avuto gli stessi pregiudizi della maggior parte delle persone? O magari avrebbe pensato di sfruttarlo come aveva tentato di fare lui stesso?
    Con questi timori in testa, si precipitò sul portico, solo per vedere Aya Matsuoka, in ginocchio sulla sponda del laghetto, che chiacchierava amabilmente con il tritone.
    "Una dieta a base di solo sgombro non è molto salutare, dovresti provare anche qualcos'altro. Potrei cucinartelo, magari." stava dicendo la donna. "E' importante mangiare bene quando si è convalescenti. Oh, ben svegliato, Rin. Insomma, mettiti addosso qualcosa, finirai per prendere un raffreddore."
    In tutta quella scena c'era qualcosa di profondamente assurdo ed inquietante, e sua sorella che ridacchiava dalla cucina non lo rassicurava per nulla.
    "Al diavolo il raffreddore, cosa sta succedendo?!"
     
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  2. Myst
     
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    :haruka:


    Nonostante il dolore al fianco lo avesse richiamato, di tanto in tanto, in uno stato di dormiveglia, Haruka aveva dormito fino a mattina inoltrata.
    Se il risveglio del giorno prima era stato un po' difficoltoso - stanchezza e dolori da tutte le parti, per non parlare del fatto che si considerava ancora un prigioniero - quello odierno era addirittura peggiore. I muscoli che non gli avevano fatto male in precedenza sembravano aver deciso di voler a tutti i costi tenere compagnia agli altri, in un indolenzimento generale che gli rendeva ogni movimento una sofferenza.
    La ferita al fianco era sempre dolorante, e Haruka valutò seriamente la possibilità di rimanere sdraiato in fondo al laghetto ancora per un po'. Tuttavia, quando era lì lì per richiudere gli occhi, sentì delle voci umane parlare concitatamente dal bordo del laghetto. Non si trattava di Rin, e per un momento pensò che, quasi quasi, avrebbe anche potuto ignorarle, ma poi si accorse che stavano, in effetti, chiamando il suo nome.
    Si spinse, un po' a fatica, verso la superficie dell'acqua, ed emerse al centro della pozza (memore dei rischi che potevano esserci nel caso di inaspettati arrivi umani lì a casa Matsuoka). Tuttavia, venne subito tranquillizzato dalla presenza di Gou, che a sua volta sembrò contenta di vederlo.
    Accanto a lei c'era un altro essere umano femmina, più anziano - be', se non si sbagliava, a sua volta parente di Rin e Gou, visti i capelli color del corallo che erano senz'altro il segno distintivo della famiglia.
    Le due umane continuavano a parlare tra loro in maniera concitata ed il tritone, cauto, aspettò ad avvicinarsi fino a quando Gou, accortasi della sua titubanza, non gli fece cenno di venire.
    L'altra umana, adesso, lo stava fissando senza parole.
    "Hai visto che non me lo ero inventata!" aveva protestato Gou.

    A quel punto, Haruka si pentì di non essere rimasto sul fondo del laghetto. La madre di Rin, infatti, passato l'iniziale momento di sbalordimento nel rendersi conto di avere di fronte a sé una vera sirena, aveva dovuto in primo luogo tirarlo fuori dall'acqua per vedere e toccare con mano la sua coda.
    Come seconda cosa, appena notata la ferita, aveva immediatamente mandato Gou a recuperare pomate e compagnia bella e, alla flebile osservazione che se n'era già occupato Rin la sera precedente, aveva replicato che era molto meglio che se ne occupasse lei, che suo figlio era tanto bravo ma certe cose richiedevano un tocco femminile.
    Infine, aveva insistito per cucinargli lo sgombro e aveva lasciato Gou a sorvegliarlo fino a che non glielo aveva portato, ripulito dalle lische e ben rosolato, su un piatto con tanto di posate. Haruka lo aveva annusato, storcendo un po' il naso all'odore forte delle erbe aromatiche e a quello, appena accennato, di bruciato, ma, data la fame (di nuovo, era stato a digiuno per più di una giornata), lo aveva divorato. Era stranamente morbido e... saporito; qualsiasi cosa ci avessero fatto gli umani, era delizioso, pensò il tritone leccandosi le dita (ed ignorando il sospiro di disapprovazione della signora Matsuoka, che si era limitata a prendere atto del totale disinteresse del tritone nei confronti delle posate).

    Quando Rin li raggiunse, poco più tardi, Aya stava tentando di capire esattamente quali fossero le circostanze per le quali si ritrovava una sirena nello stagno sul retro. Gou le aveva già spiegato la premessa, e Nitori aveva aggiunto una spiegazione alquanto confusa di quello che era successo poi (certo era che il ragazzo sembrava assai provato). Tuttavia, il tritone non sembrava particolarmente loquace, e tutto quello che fin'ora la signora Matsuoka aveva compreso era che il figlio si era imbarcato in un'impresa più grande di lui e che era tornato a casa praticamente per pura fortuna - nonché grazie all'aiuto di quello strano essere che la stava osservando con gli occhi di chi voleva un'altra porzione di quello che aveva appena mangiato. Doveva aver fatto la fame, in mare, o più probabilmente gliel'aveva fatta fare suo figlio in quei due giorni.

    "Che sta succedendo lo chiedo io, signorino!" replicò mettendosi le mani sui fianchi. "Da quando in qua prendi la barca e ti butti in mare nel bel mezzo della tempesta?! Dove ce l'hai la testa, si può sapere?" Lo sgridò.
     
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  3. Yuki Delleran
     
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    :rin:

    "Mamma, per favore, lascia stare Haru, è convalescente e ha bisogno di riposo." iniziò Rin, ma il rimprovero della donna lo interruppe, mandando all'aria ogni precedente ansia riguardo la sua reazione.
    "Cos...? Ehi, non dare tutta la colpa a me!" protestò. "Non sono stato certo io a rapire Haru per farne del sushi!"
    Quando si rese conto del paragone non esattamente delicato con cui se n'era uscito, si passò le mani sulla faccia, sospirando, e si avvicinò ai due.
    "Ero... arrabbiato, l'altro giorno, anzi, dovevo essere fuori di me. Ho fatto un accordo con quelli di Samezuka per vendergli Haru. Non so cosa mi passasse per la testa, volevo solo la possibilità di portarvi via da qui. Solo che poi non ci sono riuscito, non ho potuto. Insomma..."
    Spostò lo sguardo dalla madre al tritone, come per mostrarle il motivo per cui gli era stato impossibile proseguire nei suoi intenti, la meraviglia che aveva rischiato di distruggere per un desiderio egoistico.
    Abbozzò un sorriso rivolto ad Haruka e dovette trattenere la mano che, in automatico, si stava spostando verso di lui.
    "Quella gente però ragiona a modo proprio e non accetta un no come risposta, quindi sono venuti qui e l'hanno portato via. Non potevo certo permettere che facessero i loro comodi, anche se si trattava di Sousuke! Per questo li ho seguiti."
    Era meglio non scendere nei particolari dello scontro e del mezzo annegamento che avevano rischiato tutti quanti. Aya aveva già perso il marito in quel modo, se avesse saputo che anche il figlio era stato sul punto di fare la stessa fine, non l'avrebbe presa bene.
    "Non potevo certo lasciare Haru in mano loro! C'è stato qualche piccolo inconveniente, ma alla fine siamo tornati tutti sani e salvi... più o meno."
    Meglio glissare su tutto il resto, i rischi, le ferite, le finte morti, le quasi-confessioni, i quasi-baci, gli ex amici che tornavano ad essere amici come un tempo, le tazze di tè e i discorsi assonnati. Era meglio che sua madre e Gou pensassero che si era risolto tutto facilmente e per il meglio.
    "A proposito, Haru, come ti senti stamattina? La ferita va un po' meglio?" chiese chinandosi nella sua direzione e scostandogli un ciuffo bagnato dalla fronte prima di rendersi conto del gesto confidenziale.
    Sotto lo sguardo perplesso e dubbioso di Aya, si ritrovò ad irrigidire il braccio e ritirare velocemente la mano.
     
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  4. Myst
     
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    :haruka:


    Haruka seguì in silenzio la spiegazione di Rin. Non aveva idea di che cosa fosse il sushi, ma, dal tono di Rin, poteva immaginare che non gli sarebbe piaciuto diventarlo.
    Anche per il resto, la conversazione aveva una serie di sottintesi che Haruka, tuttavia, pensava di riuscire a cogliere. Sua madre sembrava arrabbiata e preoccupata allo stesso tempo, e per il tritone non era difficile immaginare il perché, date le premesse dell'intera vicenda: Rin aveva rischiato di finire esattamente come suo padre, e certo non avrebbe potuto prendersela con il mare, se fosse accaduto.
    "Va meglio." gli rispose semplicemente. Faceva anche più male della sera prima, a dire il vero, ma non sanguinava più e non si era infettata, quindi non poteva lamentarsi.
    Piuttosto, era contento di vedere che anche Rin stava bene, e che le disavventure del giorno prima non sembravano avergli lasciato alcun segno. Rimase un po' incuriosito dal fatto che l'umano ritraesse la mano così velocemente, dopo avergli toccato i capelli, e si chiese se forse pensava che sua madre non fosse contenta di ritrovarsi una sirena in casa - la signora, però, si era dimostrata gentile con lui, fino adesso.
    Un'altra cosa che lo incuriosiva abbastanza, invece, erano le gambe di Rin, che non stava indossando praticamente nessuno degli strati di roba scomoda e fastidiosa che portava di solito. In realtà Haruka sapeva benissimo che gli umani non avevano né la coda né tantomeno le scaglie, a differenza delle sirene, ma era la prima volta che vedeva un umano in versione così rosa, e lo squadrò per bene dal basso verso l'alto.

    Nel frattempo, la madre di Rin non sembrava proprio essersi accontentata delle spiegazioni del figlio.
    "Qualche piccolo inconveniente? Lo so benissimo che ti sei messo in pericolo! Me lo ha raccontato Ai - quello ti seguirebbe ovunque, non hai pensato a che cosa poteva succedergli? Ti avevano dato per disperso, nella tempesta! E se non fosse stato per Haruka, qui..." incrociò le braccia sul petto, la rabbia della sua voce tinta da una nota di dolore. Sembrava incerta se colpirlo o se inginocchiarsi ad abbracciarlo,ma, alla fine, optò per la seconda ipotesi.
    "...la prossima volta che ti arrabbi, come dici tu, invece di fare di testa tua, parlane con me... Altro che andare diritto da quelli di Samezuka...!"
    Haruka, nell'assistere a quella scena, non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un lieve sorriso.
    "Non credo che Rin abbia più ragioni per essere arrabbiato con il mare."
     
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  5. Yuki Delleran
     
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    :rin:

    Sentire che Haruka stava meglio, fece sorridere leggermente Rin che, non appena si accorse dello sguardo fisso del tritone, arrossì leggermente. Forse era il caso che andasse davvero a mettersi qualcosa addosso, non era bene girare mezzi nudi, nemmeno in casa propria. A maggior ragione se si veniva scrutati in qual modo da una creatura che, probabilmente, si stava facendo delle domande sull'anatomia umana.
    Le parole di Aya però servirono a distrarlo da quel momento imbarazzante.
    "Quel linguacciuto di Nitori!" si ritrovò a borbottare tra i denti, seccato.
    La sera prima avrebbe dovuto raccomandargli di non allarmare sua madre, ma aveva dato per scontato che il mozzo ci arrivasse da solo. Grave errore, mai dare niente per scontato quando c'era di mezzo Nitori e la sua convinzione di fare qualcosa "per il senpai".
    "Mamma, a Nitori non sarebbe successo niente, l'ho fatto rimanere apposta sulla nostra barca e anche quando l'hanno presa quelli di Samezuka, non gli hanno fatto nulla."
    Sarebbe andato avanti a rassicurarla sul fatto che non avrebbe messo in pericolo altre persone, ma si rese conto che non era quello il problema, il vero centro dell'ansia di sua madre era lui e solo lui.
    "E' vero, se non fosse stato per Haru, io... Mamma!" esclamò preso alla sprovvista da quell'abbraccio improvviso.
    In quel momento, davanti alla commozione della donna, si rese dolorosamente conto di quanto quella sua decisione avrebbe pesato su di lei e su Gou se l'avventura fosse finita male. Era convinto di stare agendo per il meglio, di fare la cosa giusta e di proteggere le persone a lui care, ma non aveva minimamente pensato a come queste persone si sarebbero sentite se lui non fosse tornato, a come si sarebbe sentita sua madre se lui fosse morto in mare e lei non ne avesse nemmeno conosciuto il motivo.
    Un nodo gli strinse la gola mentre sollevava le braccia per ricambiare la stretta.
    "Mi dispiace..." riuscì a dire prima che la sua voce si spezzasse.
    Mentre le sue ciglia s'inumidivano, il suo sguardo incrociò quello di Haru al di sopra della spalla della madre e Rin annuì leggermente.
    Probabilmente Haru era l'unico davanti al quale non si sentiva a disagio nè in imbarazzo a mostrarsi in quello stato, come se si trattasse già di uno di famiglia.
     
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  6. Myst
     
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    :haruka:



    Su quell'abbraccio tra madre e figlio, Haruka si sarebbe anche defilato; nonostante fosse felice di vedere che tutto si fosse sistemato per il meglio, sapeva anche di non appartenere a quel piccolo quadretto famigliare.
    Tuttavia, la scena non durò ancora molto a lungo. La madre di Rin, dopo quel momento di debolezza, allontanò da sé il figlio e, come ricordandosi improvvisamente che aveva lasciato in sospesa un altro discorso, lo apostrofò nuovamente.
    "...va' a metterti qualcosa addosso, è già un miracolo che, dopo tutta l'acqua di ieri, tu non ti sia preso un malanno." fece, spingendolo ad alzarsi.
    "E poi, mangia la tua colazione, scommetto che ieri non hai messo niente sotto i denti. Sarai affamato come uno squalo."
    Si rimise in piedi anche lei, prendendo il piatto e le posate inutilizzate di Haruka, poi spostò lo sguardo sul tritone.
    Questo la ricambiò, perplesso, temendo che la donna avesse qualche ordine anche per lui.
    "Sei davvero sicuro che vuoi lasciarlo qui fuori? Fa freddo, e c'è il rischio che qualcuno lo veda... E poi, con quella ferita..."
    Si chinò verso di lui e gli tolse una foglia umida che gli era rimasta tra i capelli, gettandola a terra con fare un po' schizzinoso.
    "L'acqua di questo laghetto è sporca, non so se gli fa bene." Ragionò a voce alta, con un certo tono critico.
    In effetti, l'acqua della pozza non era la più limpida, Haruka se n'era ben accorto. Il fondo fangoso non era certo quello a cui era abituato in mare, e nell'acqua galleggiavano ramoscelli e altri residui organici non meglio identificati e parzialmente decomposti.
    Tuttavia, Haruka non vedeva molte altre alternative.
    "Qua va bene." si limitò a dire, ma sembrava che l'umana non fosse troppo propensa ad ascoltare la sua opinione.
     
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  7. Yuki Delleran
     
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    :rin:

    Il momento di commozione non durò a lungo, Aya era una persona molto più pratica e spiccia di Rin, quindi si riprese velocemente e non perse tempo, focalizzando l'attenzione del figlio su problemi ben più immediati. Rin annuì strofinandosi gli occhi: in effetti aveva freddo, non era stata una buona idea uscire in quel modo, e ovviamente aveva anche fame, considerando che la tazza di tè della sera prima non si poteva certo definire un pasto.
    Mentre tornava in camera in cerca di qualcosa di caldo da mettersi, si ritrovò a pensare che anche Sousuke doveva trovarsi in una situazione simile. Si augurò che fosse riuscito a tornare a Samezuka senza problemi, anche se là non aveva una madre ad aspettarlo e a preoccuparsi per lui, nè una sorella che gli avrebbe preparato la colazione. In un angolino della sua mente si augurò che qualcuno, probabilmente Kisumi, si occupasse di tutte queste cose.
    Mentre sedeva al tavolo, facendo onore allo sgombro alla griglia, ragionò sui commenti della madre riguardo le acque del laghetto. Non aveva tutti i torti: già normalmente non erano limpide, ma dopo il temporale del giorno prima si erano riempite di foglie e ramoscelli portati dal vento, oltre che intorbidite per la sabbia e il fango sollevati. Non erano certo l'ideale per qualcuno abituato al mare aperto, nè tantomeno per la cura di una ferita.
    "Non sarà per molto, mamma. Haru tornerà presto in mare, ha degli amici che lo stanno aspettando."
    Lo disse con una punta di malinconia nella voce, tuttavia ancora certo di quello che aveva detto a Sousuke la sera prima: voleva fidarsi di lui e non pensare che sarebbe sparito nel nulla.
    Riguardo al freddo, invece, la faccenda si faceva più complicata. Visto quanto Haruka si era dimostrato insofferente alla coperta in cui lo aveva avvolto il giorno precedente, non aveva proprio idea di come muoversi per tenerlo al caldo. Ma ne aveva poi bisogno? Le sirene non si muovevano abitualmente nelle profondità oceaniche, molto più fredde della superficie? Era un bel dilemma, che solo Haru stesso poteva sciogliere.
    Si stava giusto alzando da tavola per chiedere al diretto interessato, quando bussarono alla porta. Gou gli fece segno di non preoccuparsi e si diresse lei stessa ad aprire, per poi tornare in cucina con un'espressione leggermente imbarazzata
    "Onii-chan, ci sono visite per te."

    Edited by Yuki Delleran - 7/12/2014, 00:33
     
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  8. Myst
     
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    :rei:


    Bussando alla porta di casa Matsuoka, Rei aveva avuto un po' di timore, anche se non sapeva bene per che cosa.
    Il giorno prima, quando si era separato da Nagisa e Makoto per cercare gli altri, be', aveva avuto ben poco successo. Aveva ritrovato la barca di Rin e, poco dopo, il tratto di spiaggia dove gli altri dovevano essere stati fino a poco prima.
    Lì aveva trovato anche Makoto, che era rimasto ad aspettare lui e l'altro tritone. Una volta che fu arrivato anche Nagisa, Makoto raccontò loro quanto accaduto, e spiegò che Haruka era stato portato via da Rin - ma, questa volta, solo per essere curato e rimettersi prima di tornare in mare.
    Il tritone era sembrato tranquillo, nel racconto, ma Rei non aveva potuto fare a meno di pensare che sembrasse stanco e anche un bel po' preoccupato per la sorte dell'amico.
    Stanchi, comunque, lo erano tutti, si era reso conto crollando a sedere sulla sabbia.

    Quando era stato in grado di rimettersi in marcia, aveva provato a cercare Rin, Haruka e Sousuke, ma senza risultato. Inoltre, senza occhiali e con la luce che scemava, era stato quasi un miracolo, per lui, riuscire a ritrovare la via di casa. Era inciampato chissà quante volte in mezzo al bosco e, una volta guadagnata la soglia, si era buttato a letto senza tanti complimenti.
    Una volta sveglio, però, il suo primo pensiero era stato andare ad accertarsi di persona che sia Rin che Haruka fossero arrivati sani e salvi a casa il giorno prima. Era per questo che gli era venuta una leggera ansia, nel bussare a quella porta: e se non ci fossero stati? Se fosse loro successo qualcos'altro, nel frattempo?
    Ma, proprio prima che venissero ad aprirgli, era stato raggiunto da Nitori - se il ragazzo era lì, certo doveva esserlo anche Rin.
    Gou, poi, dissipò ogni ulteriore dubbio facendoli entrare e dicendo loro di aspettare un momento, mentre andava a chiamare il fratello.
    "Rin-san!" esclamò Rei, contento di vederlo effettivamente in forma. "Sono felice di vedere che stai bene!"
     
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  9. Yuki Delleran
     
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    :nitori:

    Quella mattina Aiichiro si era alzato presto come se fosse dovuto uscire a pesca come al solito, benchè sapesse che molto difficilmente Rin avrebbe preso la barca. Sua madre l'aveva osservato per tutta la mattina e alla fine, non sopportando più il suo vagare inquieto, lo aveva spedito a vedere come stava "il suo senpai". Ai non aspettava altro e si era precipitato fuori facendo quasi tutta la strada di corsa.
    La sera prima, quando era andato ad avvertire la signora Matsuoka e Gou del loro ritorno, avrebbe voluto restare sul vago riguardo i fatti accaduti ma, vedendo la preoccupazione delle due donne, non aveva potuto fare a meno di raccontare alcuni particolari. Gou sapeva di Haruka e conosceva l'antefatto, quindi doveva aver capito la situazione, ma la signora gli era apparsa piuttosto turbata. Forse avrebbe dovuto trattenersi, anche solo per evitare che il senpai finisse nei guai, ma era risaputo che non fosse in grado di raccontare bugie o mantenere segreti. Ora sperava solo che Rin non fosse troppo arrabbiato con lui e che Haruka stesse meglio.
    Sulla porta di casa Matsuoka aveva incontrato Rei ed era stato molto sollevato nel vedere che l'altro stava bene. Quando l'avevano perso di vista il giorno prima, nel bel mezzo della tempesta, aveva temuto il peggio, e durante il ritorno non aveva avuto il coraggio di nominarlo con il senpai, già in ansia per Haruka. Saperlo sano e salvo gli sollevava lo spirito.
    "Buongiorno, Ryugazaki-san!" lo salutò con un sorriso. "Sono felice che anche tu sia riuscito a rientrare sano e salvo ieri. Spero che anche Nagisa stia bene."
    Dopotutto avevano perso di vista anche il tritone biondo, ma si augurava che non si fosse ferito a sua volta.

    :rin:

    Trovarsi davanti Rei era l'ultima cosa che Rin si sarebbe aspettato, non tanto perchè fosse poi così inusuale dopo quello che avevano passato, quanto perchè, preso com'era stato da tutte le emozioni della sera prima (dalla finta morte di Haruka fino alle effusioni in giardino), si era completamente dimenticato di lui.
    "Ryugazaki..." si ritrovò a salutarlo sorpreso, reprimendo a stento un "ops" che già sentiva salire alle labbra e che camuffò con un "Buongiorno, Nitori."
    Era vero che il giorno prima si era adoperato per tentare di tenere al sicuro chi non c'entrava con il suo colpo di testa, ma era vero anche che era stato lui stesso a trascinare Rei in acqua e che successivamente lo aveva perso di vista. Per quanto ne sapeva, avrebbe anche potuto essere annegato senza che nessuno facesse niente e questo lo fece improvvisamente sentire in colpa.
    "Io sto bene, sì." rispose titubante. "E anche Haru, più o meno. Tu piuttosto, mi fa piacere vederti tutto intero. Come sei scampato all..."
    Si guardò alle spalle per accertarsi che sua madre non lo stesse ascoltando, ma sembrava occupata a parlare con il tritone.
    "... Alla tempesta?"
    Preferiva non ribadire di nuovo quanto avessero rischiato di finire tutti, letteralmente, in pasto ai pesci e quanto ci fossero andati vicino.
    Nel frattempo si scostò dall'ingresso per farli entrare entrambi e fece strada verso la cucina.
    "Se volete salutare Haru, conoscete la strada."
     
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  10. Myst
     
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    :rei:


    "Nagisa sta bene, sì." rispose a Nitori mentre aspettavano. "Certo è una fortuna che l'abbiamo scampata tutti."
    Non sapeva bene che cosa dire all'altro ragazzo, se non qualche frase di circostanza - avevano sì passato dei lunghi, brutti momenti assieme sulla barca di Rin, il giorno prima, ma ora che la brutta avventura era finita si ritrovavano a non avere molto da dirsi.
    Nel frattempo, comunque, era arrivato Rin, e Rei finse di non accorgersi dell'espressione da persona appena caduta dalle nuvole che fece quando lo vide. Era così strano che fosse venuto a trovarlo, dopo quello che era successo ieri?
    "Sono stato aiutato da Nagisa. Sembra che diversi di noi debbano la vita a queste sirene." disse con un mezzo sorriso, ripensando, oltre al fatto che egli stesso era stato salvato da Nagisa, anche a quello che era successo a Sousuke, che aveva visto solo per pochi attimi, ma sufficienti a pensare che il ragazzo mai e poi mai si sarebbe aspettato di dovere la pelle a Makoto.

    Dopo che Rin l'ebbe invitato a entrare, Rei chiese permesso con un piccolo inchino e uscì sul retro, salutando la signora Matsuoka con educazione, per poi inginocchiarsi accanto ad Haruka. Vedendo la ferita, capì perché Makoto aveva preferito che il tritone rimanesse sull'isola per riprendersi.
    Tuttavia, nonostante questo, Haruka sembrava a suo agio nel laghetto e alla presenza di tutti gli umani (una bella differenza dalla notte prima quando, per avvicinarlo, aveva dovuto mostrargli il cibo come avrebbe fatto con un gatto al porto).
    "Haruka, buongiorno. Come stai?" chiese - e questa non era una mera domanda di circostanza, anzi. Poteva immaginare che il tritone, oltre a non sentirsi in forma, doveva comunque ancora essere scosso da quello che gli era successo.
    "Abbastanza bene." fu la risposta, data nel normale tono neutro di Haruka, da cui non si riusciva ad intuire molto di che cosa pensasse o provasse.
    Rei guardò brevemente la signora Matsuoka, chiedendosi se poteva parlare liberamente in sua presenza, e decise in senso affermativo; del resto, aveva visto Haruka, non avrebbe avuto senso nasconderle il resto.
    "Più tardi incontrerò Nagisa e Makoto alla spiaggia, mi hanno chiesto di vedere a venire come stavi." spiegò.
     
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  11. Yuki Delleran
     
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    :rin:

    Rin seguì gli altri due in giardino, indugiando con lo sguardo sulla madre che salutava Rei con un sorriso. Era il tipo di persona che le sarebbe di certo piaciuta: educato, serio e responsabile, non certo un tipo poco raccomandabile come quelli di Samezuka. Ricordava bene che ad Aya non era più andato a genio Sousuke da quando aveva iniziato a lavorare per loro. Il pensiero dell'amico si ricollegò a qualcosa detto da Rei e nella mente di Rin si accese una lampadina, così, mentre la madre rientrava, si chinò accanto a lui e ad Haruka.
    "Cosa intendi con "diversi di noi"?" indagò sospettoso. "Significa che qualcun altro ha rischiato di annegare nel mare in tempesta, ieri?"
    Preso com'era da tutto quello che era accaduto successivamente, non si era preoccupato di indagare su cosa fosse successo agli altri e su come avessero raggiunto la spiaggia. Dava per scontato che, a parte Rei, fossero stati tutti sulla sua barca, ma probabilmente non era stato così. Chi altri era caduto in acqua? Kisumi? O lo stesso Sousuke? Ora che ci pensava, in effetti, si erano rivolti entrambi a Makoto con una certa confidenza anche se lui, lì per lì, preso com'era da Haruka, non vi aveva fatto caso.
    Il fatto poi che Sousuke non ne avesse fatto cenno, focalizzava ancora di più i sospetti su di lui.
    "E' successo qualcosa che non so e di cui dovrei essere messo al corrente?" insistette, spostando lo sguardo anche su Nitori, certo che il ragazzino non avrebbe resistito ad un suo interrogatorio.
    Mentre si chiedeva cosa tutti quanti gli stessero tenendo nascosto, Gou si affacciò sul portico e lo informò che lei ed Aya stavano uscendo dirette al mercato: anche se quel giorno non avrebbero avuto pesce da vendere, sembrava che valesse comunque la pena di andare a vedere i banchi di alcuni nuovi venditori giunti in paese quella mattina. Roba da donne di cui Rin non si curò, se fosse stato solo avrebbe potuto mettere meglio sotto torchio i due che aveva di fronte.

    :nitori:

    In tutta sincerità Ai non aveva minimamente pensato che quanto accaduto il giorno precedente dovesse per qualche motivo rimanere un segreto, anzi era stato certo che Sousuke ne avesse parlato al senpai una volta rimasti soli. Evidentemente non era così, ma era comunque giusto che Rin sapesse, per recuperare la stima che aveva dell'amico.
    "Quando quelli di Samezuka sono venuti sulla nostra barca, Kisumi-san era preoccupato perchè Yamazaki-senpai si era buttato in acqua dietro di te e non era più tornato." disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo. "Non che ne parlasse con me, ovviamente, ma Uozumi-san continuava a ripeterlo. Poi Minami-san mi ha raccontato che Makoto ha riportato Yamazaki-senpai sulla barca e Kisumi-san era talmente fuori di sè che li ha allontanati con una scusa per non farsi vedere commosso da loro."
    In realtà non era certo che quella versione fosse davvero attendibile, poteva essere che Uozumi e Minami avessero esagerato con le parole, anche perchè faticava davvero ad immaginare Kisumi in quella veste emotiva, ma che Sousuke fosse stato salvato da Makoto era un dato di fatto, così come lo era che si fosse tuffato per seguire Rin.
    "Yamazaki-senpai deve tenere davvero molto a te." continuò con un sorriso sereno. "Pensa che, quando Haruka ti stava facendo la respirazione, voleva correre a salvarti perchè pensava che volesse mangiarti."
    Lì per lì gli venne da ridere, poi ricordò come Kisumi avesse definito quella scena e il suo sguardo si addolcì mentre si posava sul tritone. Nonostante l'espressione impassibile che mostrava ora, Ai ricordava bene lo sguardo terrorizzato che aveva visto in quel momento.
     
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  12. Myst
     
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    :rei:

    La domanda di Rin lo colse un po' alla sprovvista. Si sistemò gli occhiali (provvisori - avrebbe dovuto procurarsene un nuovo paio, ma per ora quelle vecchie lenti erano meglio di niente) sul naso, chiedendosi se per caso non avesse rivelato qualche particolare che avrebbe dovuto rimanere segreto.
    Eppure pensava che le vicende del giorno prima fossero note a tutti, ormai...
    Comunque, Nitori sembrava essere più che al corrente di quanto accaduto, e lo tolse dall'imbarazzo di scegliere se raccontare o meno. A quel punto, tanto valeva aggiungere qualche dettaglio - anche perché, be', lui non aveva nemmeno idea di chi fossero le persone a cui si stava riferendo Ai, eccezion fatta per Sousuke e Kisumi, di cui gli aveva riferito Makoto, quindi aveva ben poco di sostanzioso con cui integrare il racconto.
    "Be', Makoto mi ha spiegato che, quando ha liberato Haruka dalla cassa, Haruka gli ha detto che noi umani saremmo stati in pericolo e che dovevano aiutarci. Non è così?" chiese, rivolgendosi al tritone, ma questo aveva voltato la testa di lato, come se fosse più interessato al paesaggio che non alla conversazione tra i ragazzi, che pure lo riguardava. Rei si chiese se per caso non stessero infastidendo il tritone con tutti quei discorsi; che volesse riposare? Tuttavia, quell'argomento riguardava anche lui e sarebbe stato scortese escluderlo.
    "Makoto, quindi, ha trovato in acqua Sousuke e lo ha riportato fino alla barca della Samezuka. Ha anche detto che Sousuke gli ha promesso che lo avrebbe tenuto informato su Haruka."
    Tra le righe, Rei intendeva dire che era decisamente un bel cambiamento, da un giorno all'altro.
    "Tra l'altro, come avete fatto a convincere quelli della Samezuka a lasciarvi andare?" dal racconto di Makoto, aveva compreso che sia Sousuke che questo Kisumi si erano dimostrati amichevoli e gentili nei confronti sia suoi che di Haruka, ma non aveva ben capito a che cosa fosse dovuto quel repentino cambiamento - del resto, nemmeno Makoto aveva saputo spiegarglielo.


    :haruka:

    Il tritone, visto dove si stava andando a parare con il discorso, aveva assunto l'aria di disinteresse più totale nei confronti della conversazione. Non serviva rivangare eccessivamente quanto accaduto il giorno prima, aveva fatto quel che aveva fatto e andava bene così. Inoltre, non apprezzava eccessivamente che le persone parlassero di lui, quindi sperava che, se non avesse dato corda agli umani, avrebbero lasciato cadere l'argomento.
    In realtà, però, che Makoto avesse salvato la vita a Sousuke era sfuggito anche a lui il giorno prima, o meglio, ricordava di aver colto qualche accenno, ma aveva la mente troppo offuscata dal dolore e dallo spavento per comprendere.
    Be', certo solo Makoto poteva avere sia la forza fisica che la pazienza necessarie per portare a termine un'impresa del genere.
    "...mangiare Rin? Che idiozia." commentò quasi annoiato, continuando a guardare altrove, il mento poggiato sul palmo della mano. Che Sousuke tenesse a Rin, l'aveva capito anche Haruka, ovviamente. Aveva avuto bisogno di vedere con i suoi stessi occhi che Haruka non aveva alcuna intenzione di fare del male a Rin, anzi, tutto il contrario, affinché cambiasse idea nei suoi confronti... o almeno affinché decidesse che sarebbe stato meglio risparmiargli la vita (anche se, probabilmente, per solo uso e consumo di Rin, perché dubitava di stare simpatico a Sousuke - non che gli importasse, anzi, visto che l'antipatia era ricambiata).
     
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  13. Yuki Delleran
     
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    :nitori:

    Scoprire che Rei non era al corrente dell'intera vicenda e di come il gruppo di Samezuka avesse deciso di risparmiare Haruka, in qualche modo rallegrò Aiichiro, che finalmente aveva la possibilità di raccontare qualcosa che aveva visto con i suoi occhi.
    "Non li abbiamo affatto convinti, Ryugazaki-san!" esclamò tutto allegro. "Perchè in fondo non sono affatto persone cattive. Hanno visto quanto Haruka si stava impegnando per rianimare il senpai, si sono resi conto che non gli avrebbe fatto del male, e hanno capito che sarebbe stata una crudeltà continuare a dargli la caccia."
    Mentre parlava, tutto preso dal racconto, ignorò sia l'ostentata indifferenza del tritone che l'espressione sempre più allarmata di Rin. Non avrebbe potuto raccontare quei particolari a nessun altro, avrebbero dovuto rimanere un segreto tra di loro, quindi poterne parlare liberamente almeno una volta gli dava una grande soddisfazione.
    "E' stato così emozionante!" continuò, battendo le mani tra di loro. "Come veder concretizzata la leggenda del bacio della sirena! Anche Kisumi-san l'ha definita una scena d'amore. Ryugazaki-san, anche tu sei stato salvato in questo modo a Nagisa? Oh, come vorrei che fosse successo anche a me!"
    Questo, ovviamente, se si saltava la parte in cui si rischiava la morte. Inoltre non aveva propriamente idea di quale sirena avrebbe voluto che lo salvasse, ma bastava l'idea del gesto, così carico di significati, per fargli brillare gli occhi.

    :rin:

    Rin era totalmente senza parole e riusciva a malapena a chiedersi cosa diavolo stesse passando per la testa di Nitori per chiacchierare tanto. Innanzitutto nemmeno lui sapeva cosa esattamente aveva fatto cambiare idea a Sousuke (e si era ben guardato dal chiederglielo, temendo che tornasse sui suoi passi), e nemmeno cosa fosse successo dal momento in cui aveva perso conoscenza in mare a quando si era svegliato sulla spiaggia, ma di certo non si aspettava di venirlo a sapere così, come se si fosse trattato di un succulento pettegolezzo di paese. Quando poi il mozzo se ne uscì con termini abominevoli come "il bacio della sirena" e "scena d'amore", le sue guance assunsero una tonalità di rosso tale che sarebbero potute tranquillamente andare in ebollizione.
    "Oi, oi, Nitori! Falla finita!" strillò balzando in piedi. "Non è stato divertente rischiare la vita in quel modo!"
    E accidenti anche a Kisumi che se ne usciva con definizioni tanto assurde!
    Nel contempo, però, non potè fare a meno di sviare lo sguardo su Haruka: pensava che quel fuggevole contatto sulla spiaggia, nato da un suo impulso improvviso, fosse stato il primo, ma a quanto pareva non era così. Inoltre il tritone gli aveva davvero salvato la vita, non limitandosi solamente a trascinarlo a riva tra le onde impazzite, ma anche impegnandosi a rianimarlo. E non c'entravano niente favolette come il bacio della sirena e cose simili, Rin vedeva solo la bontà d'animo di una persona che faceva di tutto per salvarne un'altra, nonostante quest'ultima l'avesse messa in una situazione orribile. Immaginava la determinazione di Haruka in quel momento, il suo stato d'animo probabilmente smarrito ed esausto, e si domandava che tipo di sentimento vi fosse dietro.
    Ora più che mai avrebbe voluto chiederglielo, anche se aveva l'impressione che non avrebbe ottenuto risposta e, egoisticamente, avrebbe voluto anche che Rei e Nitori si ricordassero all'improvviso di avere un impegno altrove.
     
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  14. Myst
     
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    :rei:


    Dunque, se le cose stavano come diceva Nitori, era tutto filato anche relativamente liscio. Almeno non dovevano temere che quelli della Samezuka tornassero da un momento all'altro a riprendere Haruka - se si erano convinti loro stessi che farli sarebbe stato sbagliato, significava che da loro non avevano più nulla da temere.
    Il racconto di Nitori continuò, e Rei di ritrovò ad arrossire a sua volta quando il ragazzino cominciò a parlare di baci e amore. Non sapeva che cosa fosse successo sulla spiaggia, ma supponeva che il clima romantico fosse un condimento aggiunto a posteriori...
    "Che cosa?! No, niente del genere!" esclamò, la voce di qualche tono più alta del normale, quando l'altro gli chiese se Nagisa lo avesse salvato allo stesso modo.
    "M-mi ha solo aiutato a raggiungere la riva! ...non che questo sminuisca ciò che ha fatto, naturalmente." spiegò, continuando a sistemarsi gli occhiali sul naso. Insomma, sì, cioè, Nagisa era stato davvero fantastico e, una volta a riva... Oh, ma non c'era nulla di romantico nello scampare ad un naufragio!
    "Ha ragione Rin-san, non è una cosa da augurarsi!" lo rimproverò a sua volta.
    Insomma, certo non poteva negare che il gesto di Nagisa lo avesse impressionato e che... Be', che aveva bisogno di ripensare a mente lucida su quanto accaduto il giorno prima, anche perché non si trattava solo del fatto che lui lo avesse salvato. Ma aveva bisogno di rifletterci a mente sgombra, ecco, e tutti quei riferimenti fatti da Ai non aiutavano minimamente.
    Sembrava proprio che anche Rin la pensasse allo stesso modo - oltretutto, il suo viso aveva assunto una colorazione molto simile a quella dei suoi capelli (e Rei sapeva bene che probabilmente anche la sua faccia doveva essere di una tonalità simile).



    :haruka:


    In quante chiacchiere riuscivano a perdersi questi umani? Haruka agitò le pinne nell'acqua, infastidito da tutto quel battibeccarsi su cose frivole.
    Era ovvio che non aveva cercato né di mangiare Rin né di baciarlo, che gli umani potessero andare a pensare cose del genere a fronte della situazione disperata in cui si era ritrovato il giorno prima gli sembrava ridicolo.
    Se Nitori fosse stato al posto suo, non avrebbe parlato così, ovviamente. Comunque, non era dell'umore di ribadire il concetto, visto che glielo avevano fatto presente sia Rin che Rei; inoltre, la conversazione stava diventando noiosa - certo, avrebbe voluto sapere qualcosa di più su Makoto e Nagisa, ma a questo punto avrebbe atteso fino a che non li avesse rivisti, per farsi raccontare tutto da loro. Questi umani sembravano perdere il filo del discorso ogni due parole.
    Con un movimento meno fluido di quanto non intendesse fare (stupida ferita), si voltò e lasciò scivolare in acqua.
    Il bacio della sirena... se era vero che, il giorno prima, aveva fatto quel che aveva fatto solo per riuscire a svegliare Rin, era anche vero che poi era successo qualcos'altro. Quello però non era decisamente il momento di pensarci, si disse, mentre lasciava che l'acqua si richiudesse sopra di lui e che il suo abbraccio lo sottraesse alle voci ed agli sguardi degli umani.
     
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  15. Yuki Delleran
     
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    :rin:

    La reazione di Rei non stupì Rin più di tanto, ormai aveva capito che chi aveva a che fare con quelle splendide creature si ritrovava inspiegabilmente in situazioni di difficile comprensione e ancora più difficile spiegazione. Non si era minimamente posto il problema del tipo di rapporto che ci fosse tra il giovane pescatore e Nagisa, ma se sentiva anche solo la metà di quello che sentiva lui per Haruka, allora poteva comprenderlo benissimo.
    Quello che invece lo stupì fu lo stesso tritone che, in barba ai discorsi che lo vedevano protagonista, era guizzato via con aria di chi non ne voleva sapere niente e si era lasciato affondare nelle onde del laghetto. Che quello scemo di Nitori lo avesse messo in imbarazzo? Oppure si era infastidito nel veder banalizzare in quel modo una situazione che avrebbe potuto avere risvolti tragici? In ogni caso se n'era andato, lasciandoli senza nessun tipo di spiegazione e questo per Rin, almeno per il momento, in qualche modo era un sollievo. Avrebbe voluto fargli delle domande, ma non apprezzava affatto che vi fossero orecchie indiscrete ad ascoltare le eventuali risposte. Inoltre il suo stesso disagio e imbarazzo nel venire a conoscenza di determinati particolari in quel modo frivolo, lo frenava dal chiedere ulteriori approfondimenti.
    "Nitori, con tutte queste chiacchiere hai messo a disagio Haru." lo rimproverò accennando alla superficie del laghetto ora di nuovo tranquilla, poi tornò a rivolgersi anche a Rei. "E' ancora convalescente e si stanca facilmente, faremmo meglio a lasciarlo tranquillo."
    Così dicendo accennò a tornare verso la casa, sperando che i due capissero che la visita era finita. Forse era meglio che anche lui stesso, oltre ad Haru, se la prendesse con calma e riflettesse su quello che era successo il giorno prima, tutto quello che era successo, e senza nessuna madre e/o amico che gli facesse discorsi strani o ammiccanti.

    :nitori:

    Forse aveva un po' esagerato a lasciarsi andare in quel modo, avrebbe dovuto immaginare che il senpai se la sarebbe presa ed avrebbe fatto meglio a parlare con Rei a quattrocchi. In fondo sapeva sia quanto Rin fosse suscettibile, sia quanto fosse sensibile (anche se si forzava di non mostrarlo davanti a lui), quindi capiva di essere stato un po' indelicato. Lo stesso dicasi per Haruka, che di certo aveva passato dei momenti terribili e non meritava di vederseli riproposi in quel modo. Certo, Ai preferiva una visione romantica delle cose, ma questo non significava che tutti condividessero il suo pensiero.
    "Scusami, senpai." disse quindi, mortificato, prima di sporgersi sull'acqua ed esclamare: "Scusa anche a te, Haruka!"
    Seguì Rin nel suo tornare verso la casa e, mentre risalivano il portico, si voltò verso Rei.
    "Forse faremmo meglio ad andare ora. Potremmo passare dalla spiaggia e vedere se ci sono Makoto e Nagisa."
    In quel modo avrebbe potuto farsi raccontare direttamente dai tritoni, che sembravano un po' più loquaci di Haruka, cosa fosse successo durante e dopo la tempesta. Era curioso come non mai riguardo le reazioni dell'impassibile e spaventoso Sousuke, ma anche riguardo il salvataggio di Rei da parte del tritone biondo.
     
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128 replies since 3/12/2014, 16:07   424 views
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